Web directory: come utilizzarle per la Link Building

SEO e web directory: un binomio che ha funzionato per anni. Presenti stabilmente in tutte le strategie di local SEO (argomento per il quale rimandiamo all’articolo sulle directory locali), le directory online, spesso gratuite, sono da sempre lo strumento più semplice per portare dei backlink a un sito internet. Tuttavia, come spesso accade, quello che all’inizio era uno dei punti di forza, dopo qualche anno iniziò a trasformarsi in una debolezza. Proprio a causa della semplicità d’utilizzo, da quando furono messe online, le web directory furono sfruttate così tanto da finire col perdere gran parte della propria rilevanza e del valore dei propri link.

Oggi, a distanza di anni dalla loro nascita, alcune domande sorgono spontanee: le directory online hanno ancora una valenza SEO? Esistono ancora delle web directory gratis di qualità? E se sì, quali sono le migliori web directory italiane gratuite?

In questo articolo risponderemo a queste e altre domande. In particolare, vedremo:

Che cos’è una directory?

Riavvolgiamo un attimo il nastro e partiamo dalla definizione.

Che cos’è una directory online? È un sito internet che ospita un elenco di risorse organizzate e tematizzate. Si differenzia dai motori di ricerca perché è creata manualmente da uno o più redattori e non fa uso di crawler. E questo spiega anche quello che è uno dei suoi maggiori limiti, forse la causa principale della transazione dalle web directory ai motori di ricerca moderni: con l’esplosione dei contenuti online, è diventato chiaro che l’approccio manuale delle directory online non era scalabile né efficiente nel lungo periodo. L’ascesa dei motori di ricerca ha segnato una svolta, introducendo algoritmi sofisticati capaci di indicizzare milioni di pagine web e fornire risultati di ricerca pertinenti e personalizzati in modo quasi istantaneo. Questo ha reso la ricerca online più rapida, accurata e accessibile, riducendo la necessità delle directory manuali.

Nel 2012 Bizseo.com era una web directory. All’interno delle sue pagine, un nutrito elenco di siti web era raccolto, organizzato per aree tematiche e suddiviso in categorie e sottocategorie. Questo è, in fondo, quello che fa una directory online: attraverso una struttura ad albero gerarchica, cataloga siti web, blog e negozi online. Se cerchiamo Bizseo.com su Archive.org, una biblioteca digitale con circa 400 bilioni di pagine web, possiamo farcene un’idea più chiara. Ecco, questa era l’homepage della web directory Bizseo.com nel 2012:

Web directory BizSeo.com nel 2012 - homepage

Come potete vedere, riportava una lista di categorie, cliccando sulle quali era possibile visualizzare tutta una serie di sottocategorie. Per fare un esempio, la categoria Shopping era suddivisa al proprio interno in 40 sottocategorie, che spaziavano dal settore floreale a quello della gioielleria, dalla salute dentale ai viaggi.

Web directory BizSeo.com nel 2012 - categoria shopping

Il fatto che Bizseo.com fosse una web directory, ci offre lo spunto per indagare nel mondo delle directory online e per capire se queste ultime possano avere ancora un futuro davanti a sé. Le directory possono essere ancora utilizzate a fini SEO?

SEO e web directory, quale ruolo per le directory online nella SEO Strategy?

Inutile girarci intorno, oggi la maggior parte delle directory online soccombe sotto montagne di link casuali, per nulla inerenti e, spesso spammosi. Là fuori c’è un mare di directory gratis di bassa qualità, dalle quali conviene tenersi a doverosa distanza. E allora, esistono ancora delle SEO web directory di qualità? E soprattutto, possono ancora essere utili alla SEO di un sito o rischiano solo di essere controproducenti?

Se potesse avere senso inserire il proprio sito sulle web directory gratis o a pagamento se lo chiedeva già nel 2010 (ma l’argomento è anche più antecedente) MOZ, l’impresa americana creatrice della Domain Authority (DA), una delle metriche SEO più utilizzate per valutare la forza e l’importanza di un sito. Una delle conclusioni a cui era giunto il suo team era che poteva essere una buona idea investire in directory a pagamento, a patto che questa fosse solo una parte di una strategia di link building più complessa e, soprattutto, fosse diluita nel tempo. Bisognava scovare le migliori directory sul web.

Torna sulla questione, ma da un altro punto di vista, il Search Engine Journal, che, in un articolo, sostiene come le directory online gratuite e a pagamento possano essere vantaggiose sia per la SEO sia per gli affari (più collegamenti, più traffico sul sito, più vendite / lead), a condizione che siano pertinenti con la nicchia di appartenenza e assicurino il raggiungimento del target. L’articolo è interessante perché ripropone quelli che, in fondo, sono alcuni dei punti cardine della SEO: pertinenza, coerenza (quando si inserisce un sito in una directory online è essenziale che tutte le informazioni ad esso riferite siano corrette e aggiornate) e autorevolezza dei domini (ovvero, la possibilità di scegliere una web directory in base alle Domain Authority di Moz o alla Semrush Authority).

La conclusione che possiamo trarre è che le web directory possono ancora avere un ruolo all’interno della SEO Strategy, a patto che una SEO Strategy esista. Le directory online non sono un modo per trovare il più alto numero possibile di link a basso costo (quando non gratis), ma uno strumento in più per aumentare la visibilità del sito, creare schede pertinenti con le esigenze degli utenti e, naturalmente, per cercare di ottenere backlink di qualità. Le web directory gratis e a pagamento non sono la link building nella sua interezza, ma una parte di essa e, in quanto tali, devono essere collocate all’interno di una strategia più ampia.

SEO e Web directory: come riconoscere una directory online di qualità

Esistono ancora directory di qualità? Naturalmente sì: sono quelle che linkano siti di valore e che sono focalizzate su tematiche precise. Per dirla con altre parole, meglio le directory verticali di quelle generiche. Meglio ancora se l’iscrizione alla directory non è automatica, ma richiede un tempo per l’approvazione che varia da una a tre settimane: significa che c’è una barriera all’ingresso e che i siti che non rispettano gli standard richiesti vengono respinti. Questo è uno dei motivi per cui le directory a pagamento garantiscono link migliori di quelle che, oltre a essere gratuite, sono anche abbandonate a se stesse.

Tuttavia esistono anche web directory gratis di buona qualità. Sono quelle che:

  • non pubblicizzano i siti linkati con espressioni simili a “il miglior sito del settore” o “il sito più conveniente”
  • contengono un numero limitato di categorie (come dicevamo prima, meglio focalizzate che troppo generiche)
  • utilizzano i tag, ma senza esagerare (l’ideale è un massimo di due / tre tag per volta)
  • sono pensate per gli utenti e, proprio per questo, curano il design e la User Experience (ad esempio, sono pulite, intuitive e facili da navigare)
  • hanno un buon profilo backlink.

Web directory gratuite italiane: quali sono le migliori?

Pubblicare link su web directory italiane gratis è possibile ancora oggi.

Queste sono alcune delle migliori web directory gratuite italiane (quasi tutte sono directory gratis senza link reciproco) che possono essere inserite all’interno di una strategia di link building più ampia:

  • Freeonline.org: web directory storica, ammette l’inserimento gratuito dei siti, a patto che superino gli standard richiesti e siano approvati dalla sua redazione
  • Mooseek.com: online dal 2000, permette l’iscrizione gratuita dei siti previa l’approvazione dei suoi redattori
  • Net-parade.it: online dal 2001, consente l’inserimento gratuito dei siti in seguito alla creazione di un account
  • Lamiadirectory.com, che ha il vantaggio di essere una directory online gratuita con selezione all’ingresso
  • Seodirectorylinks.it: gratuita, prevede la creazione obbligatoria di un account (come Net-parade.it)
  • Uhela.com: tra le migliori directory, permette l’inserimento gratuito del sito, ma al momento della segnalazione richiede un indirizzo email e la descrizione è effettuata dalla redazione
  • My-Network.it: altra web directory gratuita italiana con 15 categorie
  • ProfDirectory.it: come le directory precedenti, consente la segnalazione gratuita del sito, ma richiede il link reciproco obbligatorio
  • Babulaweb.com: la prima directory straniera dell’elenco, con inserimento gratuito del link
  • Dmoz-odp.org: l’abbiamo lasciata per ultima, ma è forse la web directory più conosciuta dagli addetti ai lavori. Come Babulaweb ha un punto debole: è straniera.

5 web directory italiane con opzioni a pagamento

Queste sono, invece, 5 web directory italiane a pagamento (o con piani opzionali a pagamento):

  • MrLink.it: web directory italiana che permette l’inserimento gratuito del proprio sito in caso di link reciproco e quello a pagamento se si desidera l’approvazione immediata senza link di ritorno
  • Primadirectory.it: come MrLink.it, consente l’inserimento gratuito del sito solo con link di ritorno; diversamente l’iscrizione è a pagamento
  • Nuovosito.com: un’altra directory con due piani, uno a pagamento, l’altro free. Quello gratuito prevede l’inserimento del sito previa approvazione; quello a pagamento garantisce maggior visibilità e consente di saltare a piè pari la fase di approvazione
  • Aziendegratis.it: ex directory gratuita, prevede l’inserimento immediato del sito internet, previo il pagamento di € 19,90 + iva
  • Dirhello.com, una directory con più piani a pagamento che vanno dal semplice inserimento del sito all’inserimento + link building + visibilità.

Cosa abbiamo appreso dal declino delle directory

Il declino di molte web directory storiche ha offerto diverse lezioni cruciali nel campo del digitale. Innanzitutto, ha evidenziato l’importanza dell’adattamento alle mutevoli tecnologie e preferenze degli utenti. Directory come Yahoo! e DMOZ, un tempo pilastri della navigazione web, hanno perso rilevanza quando non sono riuscite a evolversi al passo con l’innovazione dei motori di ricerca, come Google, che offrivano risultati più rapidi e personalizzati. Inoltre, questo declino ha sottolineato il pericolo di dipendere eccessivamente da un unico modello di business o fonte di traffico. Molti siti inclusi nelle directory si sono ritrovati improvvisamente privi di visibilità quando queste hanno perso popolarità. Infine, la caduta di alcune directory ha mostrato l’importanza della qualità e della pertinenza dei contenuti. Infine, le directory che non aggiornavano regolarmente le loro liste o permettevano l’inclusione di siti di bassa qualità hanno visto diminuire la loro fiducia e utilità agli occhi degli utenti.

E se foste voi a creare una web directory?

In questo paragrafo, non vedremo come creare una web directory passo passo. Non è questo l’obiettivo dell’articolo. Ma faremo un esercizio di stile: se fossimo noi a dover creare una web directory da zero, a quali aspetti presteremmo attenzione?

All’inizio ci chiederemmo: che cosa vogliamo linkare? E, probabilmente, sceglieremmo una nicchia, se non altro perché alcuni prodotti / settori ci interessano più di altri.

Poi cercheremmo di capire che cosa cercano gli utenti e, per portarli sul nostro sito, faremmo attenzione alla User Experience. Naturalmente dovremmo prepararci ad affrontare una concorrenza più o meno agguerrita e ci guarderemmo intorno (tradotto, studieremmo le SERP e analizzeremmo le altre directory). Ci preoccuperemmo di fare iscrivere al sito le aziende che più ci interessano e, dopo un po’, inizieremmo a interrogarci su come fare per monetizzare.

Ecco, questi sono anche gli aspetti a cui bisogna prestare attenzione quando si decide di integrare le directory nella propria strategia di Link Building. E questa potrebbe essere la regola d’oro: scegliete solo le directory che vorreste aver creato voi.